Sondaggio Legacoop-SWG: le mafie il peggior nemico per l’uscita dalla crisi. Lusetti: momento di paura, ma anche di grandi speranze che classe dirigente non deve deludere

“L’opinione pubblica italiana è molto consapevole che questa emergenza sanitaria mette il dito nella piaga delle contraddizioni di questo paese, è chiaro a tutti che la crisi economica apre spazi di manovra che la criminalità organizzata cercherà di sfruttare. Le istituzioni e le forze economiche e sociali non solamente devono collaborare e vigilare perché questo non accada, ma devono anche trovare il modo di mobilitare le forze migliori di questo paese, il senso civico, la generosità, l’orgoglio nazionale che, nonostante tutto, è così presente nella società. È un momento di paura per il futuro, ma anche di grandi speranze che le classi dirigenti di questo paese hanno la responsabilità di non deludere”. Questo il commento del presidente di Legacoop, Mauro Lusetti, al nuovo sondaggio condotto, alla fine della scorsa settimana, nell’ambito dell’Osservatorio Coronavirus nato dalla collaborazione tra SWG e l’Area Studi dell’Associazione per testare opinioni e percezioni della popolazione di fronte ai problemi determinati dall’emergenza in corso.

Le mafie, per il 46% degli intervistati sono il nemico peggiore per l’Italia che deve affrontare l’uscita dalla crisi sanitaria ed economica, e potrebbero avvantaggiarsene nelle situazioni di maggiore difficoltà, inserendosi in quei settori che lo Stato non riesce a tutelare e proteggere, seguite, nelle prime posizioni, dagli evasori fiscali, per il 36%, dalle persone incivili, per il 27%, dai politici, per il 24%, e dalle banche, per il 20%. Altissima, pari all’81%, anche la percentuale di chi pensa che la criminalità organizzata in generale potrebbe trarre vantaggio dalla situazione di emregenza attuale.

Il sondaggio comprende inoltre una domanda relativa al ruolo dello Stato. Alla domanda se sarebbe preferibile che lo Stato sostenesse cittadini e imprese erogando bonus/voucher monetari oppure creando e potenziando servizi, il 36% si è espresso a favore della prima opzione, la seconda per i vocuher bonus (49%), mentre il 16% non si è pronunciato. A chi ha detto di preferire i servizi, è stato poi chiesto (con la possibilità di tre risposte) se lo Stato dovrebbe provvedere in tal senso da solo o in collaborazione con altri enti: il 30% ha indicato l’opportunità di collaborare con il volontariato, il 27% con il Terzo Settore, il 25% con le cooperative. La percentuale di chi ritiene che l’erogazione dei servizi debba essere esclusivamente in capo allo Stato è del 24%, pari a quella dei favorevoli ad un coinvolgimento delle imprese private e del privato sociale.